Non è un lavoro per vecchiSpesso visti e considerati i galoppini delle città, quelli che “per quattro spicci” scarrozzano il cibo in giro per le strade. Sono i riders, ragazzi di varie età, etnia e ceto sociale che svolgono questa attività come lavoratori autonomi e per i motivi più disparati. La vecchia idea di fattorino in bici e zainetto che conosceva a memoria la città e scriveva l'indirizzo sul foglio di carta, viene sostituita da una figura che oggi è attrezzata con il navigatore gps per muoversi agevolmente per le strade ed è munita di powerbank per avere sempre carico il suo smartphone dal quale gestire ordini, zone urbane da servire e guadagni, quindi il proprio workflow. Il lavoro di corriere entra così a far parte della gig economy, una nuova forma di economia digitale basata su quelli che comunemente vengono definiti “lavoretti svolti a tempo perso”, gestiti da piattaforme centralizzate digitali.
I rider vanno in giro senza sosta con diversi mezzi di trasporto e con qualsiasi condizione di meteo oppure di traffico. Si trovano in fila davanti ai ristoranti ad aspettare la preparazione degli ordini da parte dei partner. Infilano il tutto nello zaino e via verso il civico indicato sullo smartphone dove aspettano che il cliente ritiri l'ordinazione. Intanto sono stati già avvisati di una nuova consegna e scappano via verso il nuovo punto di ritiro. Tempi di attesa a volte lunghi che si alternano a fughe cittadine tra macchine e incroci stradali. Del resto chi vorrebbe del cibo freddo in tavola? Più brevi sono i tempi e più è soddisfatto il cliente, che magari darà anche una mancia. E più consegne si fanno negli slot orari messi a disposizione e più soldi si guadagnano oltre al compenso fisso corrisposto dai partner. È una catena. “Non è un lavoro per vecchi” mostra da vicino chi ha scelto o si è trovato a fare questo lavoro a Potenza, una realtà di provincia del Sud Italia, a prescindere da età, etnia e ceto sociale per pagarsi studi, sfizi o «campare» la propria famiglia. |
Le attività di ristorazione che si affiliano al settore delle consegne sono diverse. Dalle paninerie alle grandi catene ed anche i ristoranti. Questo permette loro di avere un incremento dei guadagni e di rafforzare la presenza sul territorio, soprattutto in un periodo storico così travagliato a causa della pandemia da Sars Cov 2
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